MAPPE
Avventure di creatività femminile
(a cura di Francesca Gamba)
MAPPE – avventure di creatività femminile è un progetto/sfilata di moda etica in collaborazione con Unindustria che coinvolge scuole del settore e che intende esplorare la creatività femminile nelle sue molteplici forme, con uno sguardo a due protagoniste donne del passato- la sarta afro americana Rosa Parks e la pioniera dell’ecologia e fondatrice dell’ingegneria ambientale Ellen Swallow Richards , raccontate e interpretate in una sfilata attraverso la SETA, terza e vera protagonista di questo iter creativo.
Perché MAPPE
Mappe come carte geografiche, viaggi da percorrere, itinerari da costruire, tesori da scovare, ma non solo. Nella sua origine latina mappa è lo scampolo, il pezzo di tessuto, il tovagliolo da portarsi con sé. Ricerca, viaggio, idee impresse sulla stoffa, vedute sartoriali. In questa duplice accezione del termine il progetto intende esplorare l’universo donna attraverso le mappe, girovagare negli “umori” della creatività femminile, alimentandone della nuova, attraverso creazioni in seta.
Gli abiti sono mappe interiori rovesciate che offrono uno sguardo ed un sentire sul mondo. Le stoffe raccontano mescolanze e si fanno testimoni di uno scambio culturale e di una tracciabilità. La seta è una carezza ed un antidoto contro stereotipi culturali e pregiudizi, contro l’appiattimento etico ed estetico .
In passerella dunque una galleria di ragazze millenials, di seta vestite, in cui la pregiata fibra naturale, ricuce con seducente bellezza la storia dell’umanità accostando emozionalmente la storia di Rosa Parks ed Ellen Swallow Richard, promuovendo l’ecologia nel senso più ampio del termine, che è rispetto dell’ambiente e dell’essere umano.
Sfilata
LA SETA con ELLEN SWALLOW RICHARDS interprete del benessere, a favore del cambiamento sociale e a difesa dell’ambiente. Fluida e leggiadra, la SETA sarà declinata in molteplici fogge. La pioniera dell’ecologia Ellen Swallow definita anche signora dell’acqua nonché chimica industriale, disse: “Se la sera per le donne è un sollievo togliersi i vestiti, vuol dire che c’è qualcosa che non va: i vestiti non dovrebbero essere un peso, ma qualcosa di comodo che ti protegge”. Al via dunque a fluidi abiti in seta leggera che restituiscono il movimento e la libertà del corpo femminile vs costrizione di un codice vestimentario che è anche costrizione sociale e di pensiero per la donna nell’Ottocento.
LA SETA con ROSA PARKS, sostenitrice della black wave. L’afro style per una cultura dell’accoglienza che celebra il metissage. Seta più sostenuta e vigorosa per nobilitare il talento e il coraggio femminile di Rosa Parks, di mestiere sarta, in una mescolanza etnica di trucchi e acconciature. Abiti di rivisitazione anni Cinquanta, gli anni in cui Rosa Parks si ribellò all’America segregazionista, che recano le impronte di una rivendicata africanità, ne testimoniano le origini, e recuperano il filo della matassa storica.
TRUCCHI E ACCONCIATURE CIAS
Il progetto di TRUCCO E PARRUCCO sarà curato dalla scuola CIAS-Formazione professionale. Verranno realizzati trucchi di grande impatto visivo ispirati alla pregiata fibra naturale e acconciature scenografiche con fili e bachi da seta in un dialogo fluido tra texture del capello e fibra tessile. Il make up, ecofriendly e con ingredienti naturali sarà preceduto da maschere e trattamenti di bellezza con garze di seta.
Sfilata BLACK WAVE
PROGETTO DI CREATIVITA’ INTEGRATA
Treccine colorate, capigliature rotonde a tutto volume, trucchi tribali..E’ tornata la Black wave!, l’onda nera, che celebra la passione per lo stile afro nella moda occidentale, un ritorno che è frutto dei cambiamenti storico sociali, dei flussi migratori che da sempre hanno caratterizzato la storia dell’umanità .
La sfilata BLACK WAVE promuove il dialogo interculturale e restituisce al pubblico un narrare creativo in cui afrostyle e gusto occidentale si fondono insieme. Gli studenti di estetica e di acconciatura della scuola CIAS Formazione Professionale lavoreranno in backstage con studenti migranti della Cooperativa Intesa Sociale di Como che proprio al Cias hanno seguito un corso di acconciatori tenuto dalla docente Verleda Cini. Studenti Cias si misureranno con l’afro style nelle acconciature, e con treccine che diverranno parte integrante dell’abito e i ragazzi migranti saranno alle prese con onde e volumi in linea con nuove tendenze dei più celebri hair stylist italiani.
E a dimostrazione di una filiera interculturale volta a promuovere i talenti anche africani, la realizzazione degli abiti è stata affidata a Gueye Chieikh del Gambia, del Laboratorio di cucito KARALO’ nato all’interno della Parrocchia San Martino di Rebbio.
Mantelli avvolgenti da savana che diventano il nuovo street style giovanile per millenials che si muovono nelle città e non rinunciano ad un fascino esotico ispirato a scenari lontani.
Ideazione e coordinamento francesca gamba
SCUOLE COINVOLTE CIAS Formazione Professionale , Cooperativa Intesa Sociale, Laboratorio di cucito KARALO’ – Parrocchia di San Martino di Rebbio.
Progetto di moda etico sociale in collaborazione con ComoNExT e CPO
Una performance di moda e un recital giuridico insieme. L’opera lirica in moda debutta in uno spazio ipertecnologico e si unisce alla riflessione contemporanea sulla condizione femminile. Carmen contemporanee con outfit innovativi calcano le scene di ComoNExT dando corpo ad un recital giuridico a cura del CPO focalizzato sulla questione delle pari opportunità e della violenza sulla donna. Abiti che traducono stralci giuridici, articoli di legge, frutto di un percorso di sensibilizzazione avviato nelle scuole.
La Carmen dell’opera lirica di Bizet, elemento iconografico ispiratore, resta integra, nel rispetto di un capolavoro che dà lo spunto per riflettere con un codice espressivo quale la moda, sulla figura cruciale e potente di questa donna libera, sincera, innamorata, vagabonda ed esploratrice dell’anima.
CARMEN A ComoNExT
Nello spirito del committment, ComoNExT diventa partner ideale quale hub delle idee e di ingegnose start up. Lo sguardo è verso un futuro ecologico improntato al rispetto dell’altro e nello specifico della donna, futuro che guida l’individuo, la comunità sociale e le imprese, nella logica di un nuovo profitto.
La location di ComoNExT con le sue ampie vetrate che diventano quinte teatrali a simboleggiare la trasparenza sentimentale di Carmen, orienta i contenuti di questa iniziativa e si fa manifesto di un pensiero evoluto in relazione alla donna nella società e nel mondo del lavoro.
Le start up presenti al Parco Tecnologico saranno lo spunto creativo per ripensare a Carmen. Verrà organizzata una giornata a ComoNExT con le scuole coinvolte in cui gli studenti potranno entrare a contatto con i ferventi progetti delle start up e recuperare materiale di scarto delle aziende per la creazione degli outfit.
LE SCUOLE PROTAGONISTE DEL PROGETTO
Capofila progetto: Cias Formazione Professionale (per il trucco parrucco), IPSIA RIPAMONTI (Corso Moda); CFP MEDA (Corso Moda).
PERCORSO DIDATTICO CON LE SCUOLE
Oltre agli incontri con gli avvocati del CPO, verrà organizzata una proiezione del film Ti do i miei occhi sul tema della violenza femminile e le linee creative verranno illustrate dall’ideatrice del progetto Francesca Gamba attraverso una serie di incontri in cui si assegneranno le tipologie degli outfit e verrà ripercorsa l’iconografia cinematografica di Carmen.
Attualmente il progetto ha ricevuto il patrocinio di Unindustria Como e Camera di Commercio di Como.
LE LINEE CREATIVE DEGLI OUTFIT
In una prospettiva consapevole ed evoluta della donna, gli outfit e la progettazione di trucco e parrucco, dovranno tradurre in chiave di rivisitazione contemporanea:
– gli stralci giuridici (leggi, sentenze) sulla condizione della donna ieri ed oggi individuati dal CPO.
– le parole chiave che colgono l’essenza di Carmen e che verranno declinate in tipologie di look femminili
– gli elementi di costume della tradizione iconografica che hanno raccontato Carmen a teatro, al cinema.
La scelta dei colori
Il rosso, colore associato alla passionaria Carmen spagnola e binomio melò di amore morte, diventerà il dettaglio ed ingrediente comune di ogni outfit. “Confinato” al ruolo di accessorio, ma non per questo meno importante, il rosso si troverà in una nota del trucco, o in una ciocca di capello colorata o ancora in una fascia al piede o come bracciale.
Il viola invece sarà il colore dominante dell’abito, che sia il tessuto stesso in sé o il risultato di un trattamento eseguito su tessuto grezzo.
Scelto come colore dell’anno dall’azienda Pantone, nella sua sfumatura di viola ultraviolet, rappresenta la creatività, un livello alto della consapevolezza spirituale e l’elaborazione delicata di un amore stemperato dai toni di un’esuberante passione. Andando indietro nel tempo il viola è stato anche il colore delle suffragette e utilizzato dalla controcultura giovanile.Tutte valenze cromatiche che risultano appropriate per Carmen libere, emancipate nella società del nostro futuro.
Il denim
Ci saranno anche Carmen in denim, non solo perché il jeans è un indumento paritario indossato da uomini e donne, ma anche perché il jeans è diventato simbolo contro la violenza alla donna, a seguito di un episodio grave che ha indignato le coscienze … Nel novembre del 1998 una sentenza della Corte di Cassazione italiana annulla la condanna di stupro perché la vittima, una ragazza di diciotto anni, indossa jeans attillati “impossibili da sfilare”. In risposta a questo fatto l’associazione statunitense Peace over Violence, organizza ogni anno il Denim Day, diventato evento globale con l’intento di promuovere una giornata di riflessione in jeans sul tema.
Per un progetto di moda etico sociale
a cura di Francesca Gamba
Velo globale è un progetto di moda etico – sociale sul tema del velo, con la finalità di promuovere nelle scuole la cultura dell’accoglienza e favorire l’incontro con l’altro. Facendo moda si possono abbattere i pregiudizi, sviluppando una creatività senza confini. E’ quello che hanno fatto gli studenti del Setificio Paolo Carcano di Como e della Scuola Cias Formazione Professionale restituendo attraverso outfit senza intervento sartoriale e straordinarie opere di trucco e parrucco, il proprio sguardo sul velo, spalancato sugli scenari contemporanei della multiculturalità. Spesso travisato, guardato con sospetto, il velo nel suo significato originario è un lembo di stoffa antico dalla forte carica simbolica e rituale che unisce e non divide l’Oriente all’Occidente. Quale manufatto che copre, avvolge e protegge, il velo è un invito all’accoglienza.
La sfilata Velo Globale al Festival Intrecci di Popoli Domenica 7 maggio ore18.30 – SPAZIO RATTI ex chiesa di San FrancescoLargo Spallino, 1 Per la prima volta una sfilata entra a far parte del Festival Intrecci di Popoli del Comune di Como, manifestazione che si svolgerà con una serie di eventi da venerdì 5 a domenica 14 maggio.
Camminando insieme sulla via del sale… Su un suggestivo pavimento di sale, elemento dal carattere sacro, gentilmente concesso dall’artista Francesco Diluca che lo ha realizzato per la sua mostra “Germina”, sfileranno insieme studentesse della scuola Cias con ragazze della Parrocchia San Martino, Como-Rebbio di Don Giusto le quali porteranno la loro “africanità” in un tripudio di colori.
Dettagli sulla sfilata Velo Globale
SCUOLA SETIFICIO ha realizzato parte dei tessuti disegnati dagli alunni stessi. Disegni batik, di tatauggi maori, l’etno si sposa al tessuto, alla seta comasca in outfit foulard, versione chic del velo. Altri tessuti sono stati forniti dalle aziende e opportunamente avvolti intrecciati restituiscono la piena vocazione rituale, simbolica del velo quale manufatto che non contempla cuciture. Velo che nasconde, velo che è divieto e invita a infrangere il divieto, velo casa che copre , protegge come un tetto. Velo seduzione giocato sul vedere e non vedere. Velo sari che rimanda al cinema di Bollywood; velo maschile giocato su materiali inediti. Gli outfit sono la reinterpretazione del velo nei nuovi scenari della multiculturalità contemporanea.
CIAS FORMAZIONE PROFESSIONALE ha realizzato il progetto di trucco e parrucco. Trucco Veli disegnati sul volto, e sempre sul volto versi di poesie arabe che rimandano alle opere della grande artista iraniana Shirin Neshat. Occhi enfatizzati dall’eye lyner e da sfumature di ombretto per valorizzare ciò che il velo mostra ed evidenzia. Viso “mondo”, ombreggiature sfumate, ghirigori che ripercorrono la storia antica del volto dipinto con tutta la sua vocazione simbolica e rituale. ACCONCIATURA E’ il capello stesso a farsi velo, tessuto . Dalla lunga chioma tenda delle donne indiane con i loro sfavillanti sari, alle treccine africane avvolte in turbanti di capelli in pieno stile afro, ad acconciature fasciate in garze, a capelli turchesi per acconciature di moda contemporanea che ben si adattano all’outfit di un velo che è diventato globale. A cura del Cias due outfit ispirati alla moda di Issey Miyake: un velo lycra lunghissimo che avvolge tre modelli, nella logica dell’unione, dell’apertura verso l’altro; abito “manta” . La modella è un bozzolo dentro un rettangolo di tessuto fluttuante in tulle turchese semi trasparente.
“Qualsiasi cosa facciate, per lavoro o per piacere, fatela con entusiasmo. Questo è il segreto della bellezza, anche nella moda: non c’è bellezza che attragga senza vitalità” Christian Dior
L’idea è quella di realizzare una piccola mostra di abiti di haute couture ispirati al grande sarto Christian Dior e che avrà il suo momento clou in una sfilata. Gli outfit saranno realizzati dalle eccellenze del corso moda Ipsia Ripamonti che per l’occasione scenderanno in campo con il loro talento creativo e le loro competenze sartoriali. A completare il look e a potenziare il mood di una sfilata omaggio alla femminilità, ci saranno i trucchi e le suggestive acconciature di ispirazione floreale realizzate dalle allieve della scuola Cias di Como.
Nella città della seta per eccellenza, radicata alla tradizione del settore tessile, l’impresa si unisce alla formazione, incoraggiando gli studenti verso nuovi percorsi creativi. L’intento è celebrare la tradizione Dior attraverso curatissimi outfit capaci di innestare nella moda “emozionale” del couturier francese il guizzo inventivo della contemporaneità giovanile.
Nei capi di alta moda e in particolare in Dior, il tessuto riveste un ruolo cruciale ed è per questo che ogni modello di abito verrà ideato e realizzato a partire dalla tipologia di tessuto e dalle pregiate e variegate stoffe che le aziende metteranno a disposizione delle scuole.
Una mostra in rosa
Il rosa, colore affettivo privilegiato da Dior – rimando all’infanzia trascorsa nella splendida villa di famiglia a Granville affacciata sull’oceano e circondata da un fascinoso giardino – sarà declinato nelle sue molteplici sfumature. Abiti da sera, con le proverbiali e vaporose gowns, corpetti, giacche si tingeranno di rosa e motivi floreali.
Location.
Serre del Grumello. Trame floreali di moda
E’ nota la passione di Christian Dior per i giardini e i fiori. Nella sua dimora di Granville, egli sviluppò una straordinaria conoscenza botanica studiando appassionatamente e sporcandosi le mani da vero giardiniere. Tutto è nato e partito da qui.
Le magnifiche serre del Grumello sono la location ideale per una mostra in cui moda e giardino vanno a braccetto. Gli abiti a corolla, i tessuti variopinti risalteranno nelle luminose vetrate che dialogano con l’outdoor. All’interno verrà realizzato un allestimento floreale a tema.
Eventi collaterali. Il cinema dialoga con la moda
Proiezione dello splendido film documentario Dior and I di Frèdèric Tcheng (Francia 2014), un omaggio all’artigianalità dell’haute couture. Dietro il fascino del glamour, la precisione maniacale del lavoro sartoriale e la straordinaria inventiva del couturier Raf Simons, il quale confrontandosi con il fondatore Christian Dior, ha rivitalizzato lo stile del maestro del New Look in un perfetto equilibrio fra tradizione e modernità, antichi fasti e innovazione.
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