Quando si parla di formazione duale si fa riferimento solitamente al modello di formazione professionale alternata fra scuola e lavoro che vede le istituzioni formative e i datori di lavoro fianco a fianco nel processo formativo.
Questo modello, mutuato dalla cultura tedesca e diffuso in molti altri Paesi del Nord Europa, ha avuto notevole incidenza nel più recente dibattito politico italiano, nell’ottica di adottare le misure di medio-lungo periodo per ridurre i tassi di disoccupazione. Agevolare le transizioni e ridurre il divario in termini di competenze tra scuola ed impresa sono temi all’ordine del giorno e sull’agenda politica italiana ed europea. In tale direzione muovono in particolare la Legge n. 107/2015 e Decreto Legislativo n. 81/2015 già citati, le quali operano un rafforzamento dell’asse formazione – lavoro, finalizzato alla creazione di un sistema organicamente integrato.
La sperimentazione del Sistema Duale, introdotta da uno specifico Accordo approvato lo scorso 24 settembre dalla Conferenza Stato-Regioni, consentirà in un biennio a circa 60 mila giovani di poter conseguire una qualifica e/o un diploma professionale attraverso percorsi formativi che prevedono, una effettiva alternanza tra formazione e lavoro.
Il Ministero del lavoro e delle politiche sociali per il tramite di Italia Lavoro ha pubblicato un Avviso pubblico per selezionare 300 centri di formazione professionale che concretamente realizzeranno la sperimentazione in Italia nella filiera formativa della Istruzione e formazione professionale.
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